Tra i tanti disagi provati quando si ha il raffreddore, oltre alla difficoltà a respirare e al senso di spossatezza, vi è anche la perdita del gusto. I cibi perdono il loro sapore specifico e sembrano tutti uguali. Ma qual è il nesso e perché si perde il senso del gusto durante il raffreddore?

A differenza di quanto si crede diffusamente, il gusto non è un senso esclusivo delle papille gustative. La lingua è in grado di distinguere solo 5 gusti fondamentali, ovverosia l’amaro, il dolce, l’acido, il salato e l’umami (vale a dire il particolare e distinto sapore del glutammato). A differenza di quanto si credeva nel passato, la percezione dei sapori è affidata a recettori distribuiti in tutta la zona della lingua e altre aree del cavo orale (come il palato molle e l’epiglottide), tuttavia la sensibilità a ogni singolo sapore è maggiore in determinate aree.

Gran parte della percezione del gusto è affidata anche all’olfatto. Quando ingeriamo il cibo, alcune particelle degli alimenti introdotti raggiungono il naso (tramite la nasofaringe, il collegamento interno tra naso e bocca) dove stimolano i recettori olfattivi. Quando siamo affetti dal raffreddore, tuttavia, questi recettori sono ostruiti dal muco, non vengono quindi attivati e ciò impedisce la percezione del gusto.

Dunque in mancanza di olfatto, non si possono distinguere nitidamente i vari sapori nella loro complessità. Tra l’altro, la sensibilità del sistema olfattivo è molto più sviluppata di quella del sistema gustativo, non per altro, ci si tappa il naso per mandare giù un alimento non gradito.

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